Ultimo weekend di ottobre tra sport e volontariato a Roma e a Torino

Un weekend tra sport e volontariato, tra informazione e formazione e tra teoria e pratica. I prossimi 26 e 27 ottobre gli sportivi e i frequentatori di due centri sportivi affiliati ad OPES entreranno in contatto con le tematiche del progetto Generatori. Al “Bracelli” di Roma e all’”Happy Family” di Torino, infatti, sono in programma due appuntamenti dell’iniziativa che promuove il volontariato tra i ragazzi e le ragazze di età compresa fra i 14 e i 19 anni.

Nella Capitale e nel capoluogo della regione Piemonte l’ultimo fine settimana di ottobre sarà all’insegna del senso civico, del concetto di bene comune, di cittadinanza attiva e del significato di impiegare il proprio tempo libero per qualcosa di utile, come svolgere un’azione volontaria che generi valore nella collettività. Le attività fisiche e sportive ed i corsi dei due centri si interromperanno per qualche ora, per permettere ai relatori e ai formatori di spiegare ai giovani le finalità del progetto. Generatori vuole che le nuove generazioni crescano con la consapevolezza che il volontariato sia fondamentale per il tessuto sociale e con quel senso di responsabilità che li renderà delle persone migliori. Per questo motivo li sprona a guardare la realtà con il filtro giusto: i loro occhi, e non con gli strumenti forniti dalle applicazioni più cool e social, presenti negli smartphone. Nel corso della due giorni, alternando momenti prettamente informativi e formativi ad altri molto più “active”, li inviterà a compiere dei piccoli gesti significativi per il loro territorio. Ripulire un parco, prendersi cura del verde pubblico o togliere dei graffiti da un muro, ad esempio, rappresentano l’espressione concreta, la realizzazione e la comprensione di concetti come bene comune o cittadinanza attiva. Inoltre, simili iniziative possono diventare l’interruttore di una nuova missione o di un impegno sociale concreto.

Al termine dei 18 mesi di progetto, infatti, l’iniziativa di OPES vedrà nascere 100 nuove associazioni di volontariato, costituite proprio dai ragazzi coinvolti in questa meravigliosa avventura a carattere nazionale. Prima di avviare la loro campagna o attività di volontariato, i ragazzi selezionati dovranno essere formati. 500 teenager, i futuri attori protagonisti o ambasciatori di buone pratiche utili alla collettività, parteciperanno ad un percorso formativo di 20 ore extracurriculari. Accedendo ad una piattaforma FAD, a partire dalla metà di novembre, riceveranno tutte le nozioni utili per costituire un’associazione e per operare su un determinato territorio in sicurezza.

Generatori incontra gli studenti dell'”Enzo Ferrari” di Roma

La settimana della Protezione Civile si è conclusa ma Generatori continua inarrestabile il suo cammino lungo lo stivale. Lo scopo è coinvolgere 25.000 ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni, chiamati a rinnovare quello che è un pilastro della società italiana: il volontariato.
Oggi, 21 ottobre 2019, il Progetto ha fatto la sua tappa all’Istituto “Enzo Ferrari” di via Contardo Ferrini, a Roma. Gli interventi della mattinata sono stati ben due, il primo rivolto agli alunni di tre classi prime; il secondo destinato a due delle seconde classi della scuola.

I teenager hanno potuto così conoscere le finalità dell’iniziativa di OPES, cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e hanno avuto modo di ascoltare diverse storie di volontariato. Dal Servizio Civile all’esperienza dei volontari impegnati con il S.S.D. Santa Lucia Basket in carrozzina, squadra che vede Matteo Cavagnini come capitano e allenatore. Proseguendo con l’iniziativa di Gianni Maddaloni, maestro di arti marziali che a Scampia ha aperto la “Judo Club” , per finire con il racconto di quello che la Protezione Civile fa su tutto il territorio italiano, soprattutto in occasione di disastri naturali.

Anche all’Istituto “Enzo Ferrari” ad intervenire sono stati Alessandro Battisti, Presidente del Comitato provinciale OPES Roma, Giorgia, ex volontaria di Servizio Civile che oggi ancora lavora con il nostro ente di promozione sportiva, e Emanuele Buffolano, Presidente nazionale della Modavi Protezione Civile e Project Manager di Generatori.
Così come i precedenti anche questo incontro non si è svolto come una lezione frontale ma come un confronto paritario con gli studenti, volto ad esaltare soprattutto l’interazione. Incontri di questo tipo riescono a coinvolgere i ragazzi, a svelare le sensibilità che tengono nascoste sotto il muro che tentano di crearsi attorno; riescono infine a fargli guardare la realtà attraverso il filtro giusto, così come appunto recita la campagna di comunicazione del progetto.

Tra questi studenti ci saranno sicuramente alcuni dei 500 generatori che presto verranno scelti. Si sta infatti entrando nel vivo del progetto. A breve 500 ragazzi saranno chiamati a diventare generatori di pratiche volontarie e ideatori di nuove iniziative utili alla comunità, ai cittadini e alla salvaguardia dei beni comuni.
Tra il 20 novembre al 15 dicembre gli studenti scelti dovranno poi accedere alla piattaforma di formazione a distanza che permetterà loro di apprendere tutte le nozioni necessarie per creare un’associazione di volontariato sul territorio.

Generatori entra all’Istituto “Roberto Rossellini” di Formello

Nella settimana dal 13 al 19 ottobre la Protezione Civile italiana si impegna ad organizzare su tutto il territorio italiano eventi di sensibilizzazione ed iniziative dedicate a cittadini e volontari. È stata questa l’occasione ideale per portare il Progetto “Generatori” all’interno di diverse scuole in tutta Italia.
Nella mattina del 18 ottobre l’iniziativa (ricordiamo che Generatori è un progetto di OPES cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) ha varcato i cancelli dell’Istituto “Roberto Rossellini” di Formello per educare gli studenti al bene comune e informarli sulle esigenze della società.

L’evento è iniziato alle ore 10:00 presso la Sala Congressi dell’Istituto. I 120 studenti presenti hanno ascoltato testimonianze sul volontariato, con un’attenzione particolare al servizio civile e al lavoro che svolge la Protezione Civile.

Il Presidente del Comitato provinciale OPES Roma, Alessandro Battisti, ha dato inizio all’incontro introducendo agli studenti il nostro ente di promozione sportiva e spiegando loro gli ambiti in cui opera. Ha poi portato i ringraziamenti di tutto OPES alla preside dell’Istituto che ha permesso questo importante incontro formativo.
Il microfono è passato poi ad Emanuele Buffolano, Project Manager di “Generatori” e Presidente nazionale della Modavi Protezione Civile. Emanuele ha iniziato il suo intervento parlando del servizio civile; dopo un breve excursus sulla sua storia ha spiegato la sua funzione e le grandi opportunità che può dare ai ragazzi che vogliono entrare nel mondo del lavoro e, allo stesso tempo, prestare un servizio utile per la società. Gli studenti della scuola hanno poi potuto ascoltare la testimonianza di Giorgia, ex volontaria che è riuscita a trovare la sua strada grazie al Servizio Civile svolto da OPES nel 2016. Infine, è stato loro mostrato un video con diverse testimonianze di altri giovani che hanno svolto il loro servizio sia in Italia che all’Estero e che oggi continuano a lavorare nel terzo settore.

Emanuele ha poi spostato il suo discorso su altre due storie di volontariato.
La prima, quella di Matteo Cavagnini, capitano e allenatore della S.S.D Santa Lucia Basket in carrozzina. Matteo ha perso la gamba in un incidente stradale quando era un adolescente e grazie al basket sulla sedia a rotelle è riuscito a trovare di nuovo un motivo per ricominciare a vivere. Adesso allena ed è capitano di una squadra formata da ragazzi e ragazze che non possono più camminare e sono costretti a passare il resto della loro vita in carrozzina. Una squadra che continua a esistere anche grazie all’aiuto di volontari.
La seconda storia è quella di Gianni Maddaloni, maestro di arti marziali che a Scampia ha aperto la “Judo Club”, una palestra dove si pratica lo sport sociale. Soltanto una piccola percentuale di persona paga la quota d’iscrizione, che ammonta a 20,00 euro mensili. Grazie a lui a Scampia lo sport acquista una funzione rilevante per la società perché toglie dalla strada ragazzi e ragazze e permette loro di intraprendere un percorso all’insegna della legalità e della condivisione di valori importanti.

Infine Emanuele ha raccontato ai ragazzi il compito che svolge la Protezione Civile su tutto il territorio italiano e il fondamentale aiuto che presta in occasione soprattutto di disastri naturali. In particolare ha parlato del ruolo che hanno avuto i volontari impegnati nei territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2016.

In ricordo della giornata agli alunni della scuola è stato lasciato un braccialetto “Generatori”. Senza dubbio questa mattinata è stata per loro di grande spunto e ci auguriamo che questi racconti possano stimolarli a diventare in futuro dei Generatori di buone pratiche e a farli crescere come cittadini impegnati nel sociale.

Piacenza: weekend tra sport e volontariato con il progetto Generatori

Prende quota e non conosce soste. Il progetto Generatori, un’iniziativa di OPES cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, vola in ogni regione d’Italia grazie all’entusiasmo contagioso dei teenager che incontra. Atterrando nei luoghi di maggiore aggregazione, come possono essere gli istituti superiori di secondo grado e i centri sportivi, sta coinvolgendo 25.000 ragazzi e ragazze per rinnovare un pilastro della società italiana: il volontariato.

Il prossimo appuntamento è imminente. Sabato 19 e domenica 20 ottobre, presso il centro sportivo Kinesis di Piacenza, i formatori e i relatori di OPES si confronteranno con gli sportivi che frequentano la struttura. Dopo aver presentato il progetto e le tematiche ad esso connesse, si concentreranno sulla spiegazione di concetti come bene comune, responsabilità sociale, educazione civica e cittadinanza attiva. Il progetto Generatori, grazie a questi incontri, mira anche a formare e ad educare le nuove generazioni, rendendole più consapevoli dei problemi e delle criticità della società. Il modello proposto dal project manager di Generatori, e adottato dai formatori territoriali, non si basa su una lezione frontale, ma può essere paragonato ad un incontro “peer to peer” (paritario) che esalta l’interazione. Non è un caso se, grazie a questo modus operandi, si creano le condizioni per approfondire il volontariato, passando dal lato teorico a quello pratico. La tappa di Generatori in una scuola o in un centro sportivo spesso diventa la scintilla che spinge i ragazzi e le ragazze ad intraprendere delle azioni volontarie per il bene della collettività, come ad esempio la cura del verde pubblico, la pulizia dei litorali e il ripristino di aree ludiche destinate ai bambini.

Quello che sta accadendo lungo lo “Stivale” è a dir poco grandioso: come recita la campagna di comunicazione, le nuove generazioni stanno iniziando a guardare la realtà con il filtro giusto, ossia i loro occhi. Loro, i post millennials, ribattezzati Generazione Z o iGen per il diffuso utilizzo che fanno di smartphone e device tecnologici sin dalla nascita, sono stati fin troppo presto definiti instabili e insicuri. Il viaggio di Generatori, invece, sta svelando la loro sensibilità, la loro attenzione intorno al tema della salvaguardia del Pianeta e la loro attitudine a rimboccarsi le maniche per il bene comune e del territorio. Tutto questo ha sorpreso positivamente anche i formatori ed il comitato scientifico del Progetto.

Al termine della due giorni di Piacenza, come accaduto in occasione delle altre tappe, verranno selezionati i futuri Generatori che parteciperanno ad un percorso formativo di 20 ore extracurriculari. Dal prossimo 20 novembre e fino al 15 dicembre, infatti, i ragazzi selezionati potranno accedere alla piattaforma di formazione a distanza che consentirà loro di apprendere tutte quelle nozioni necessarie a creare un’associazione di volontariato o ad operare sul territorio. I 500 Generatori di buone pratiche, infine, quando saranno realmente attivi, dovranno inviare alla segreteria nazionale le loro campagne di volontariato che daranno vita ad un contest. Spetterà al Comitato scientifico premiare le migliori.

Due incontri nelle scuole romane nella settimana della Protezione Civile

Il 13 ottobre ormai è una data storica: l’ONU l’ha ribattezzata e proclamata “Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali”. Per tutta la settimana, dal 13 al 19 ottobre, la Protezione Civile italiana sarà impegnata su tutto il territorio nazionale nell’organizzazione di eventi di sensibilizzazione ed iniziative che coinvolgeranno tanto i volontari quanto i cittadini. Al centro di ogni singola manifestazione ci saranno infatti le buone pratiche di prevenzione dei rischi, ma anche concetti come resilienza, capacità di ripartire dopo un disastro naturale, solidarietà, volontariato e bene comune.

 

In ogni città che ospiterà un evento della Protezione Civile particolare attenzione verrà dedicata ai giovani, coloro che rappresentano il futuro prossimo dell’Italia. Se da una parte c’è l’esigenza di coinvolgerli in attività di volontariato per rimpolpare e rinnovare uno dei pilastri del tessuto sociale, dall’altra è doveroso formarli, affinché sappiano adottare le misure più idonee in occasione di calamità naturali o eventi disastrosi.

 

Coinvolgere i teenager in azioni volontarie per il bene della collettività, educarli al bene comune ed informarli sulle esigenze delle società è anche il compito di Generatori. Il progetto di OPES viaggia lungo lo stivale con gli obiettivi di incontrare nei luoghi di maggiore aggregazione – scuole e centri sportivi – ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni e di responsabilizzarli sulla necessità di rinnovare il mondo del volontariato. Durante la settimana della Protezione Civile l’iniziativa varcherà i cancelli di due Istituti secondari di secondo grado di Roma. Venerdì 18 ottobre e lunedì 21 ottobre il team di Generatori si presenterà rispettivamente agli studenti del “Roberto Rossellini” di Formello e dell’”Enzo Ferrari” di via Contardo Ferrini. I teenager capitolini, oltre a conoscere le finalità dell’iniziativa di OPES che è cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, potranno conoscere le storie e il vissuto degli ospiti che interverranno, uomini e donne che ogni giorno dedicano parte del loro tempo a compiere azioni di volontariato. Vista la ricorrenza della giornata dedicata alla riduzione dei disastri naturali, non mancheranno esponenti della Protezione Civile che sono stati impegnati nei territori del Centro Italia colpiti dai sismi dell’agosto e dell’ottobre 2016. I due incontri non si svilupperanno come lezioni frontali, ma come un dibattito costruttivo che saprà stimolare e i coinvolgere gli studenti.

 

Anche al termine di questi due incontri saranno selezionati dei giovani che parteciperanno ad un percorso formativo extracurriculare di 20 ore. Completato questo ciclo, i teenager coinvolti diventeranno a tutti gli effetti dei Generatori di buone pratiche e saranno in grado di rendersi utili al loro territorio.

 

Generatori in mezzo agli atleti di “Gorizia in 4 lingue”

Tra Italia e Slovenia. Tra il fiume Isonzo e il Mare Adriatico. Su una superficie di 111 chilometri quadrati si estende la città di Grado, conosciuta anche come la “prima Venezia” o l’”Isola del Sole”. Da questo venerdì e fino a domenica 6 ottobre, il paese in provincia di Gorizia sarà il cuore pulsante della settima edizione del torneo multidisciplinare internazionale “Gorizia in 4 lingue”. L’evento, organizzato dalla SmilEvents APS SD in collaborazione con Dynamic Gym, GSPD Lucinico, UFI Calcio, Capriva, Zio Pino Baskin e Dinamo Basket Gorizia, è promosso da OPES e vedrà impegnati in eventi e tornei di ginnastica acrobatica, volley femminile, basket maschile, calcio e baskin giovani atleti provenienti da diverse Nazioni europee. Al di là degli aspetti prettamente sportivi, dei vincitori e dei risultati ottenuti negli impianti sportivi di Grado (Grado Sport Village), Aquileia e Terzo d’Aquileia, “Gorizia in 4 lingue” sarà uno spettacolo di energia, emozioni e sensazioni forti enfatizzate dai valori positivi dello sport. L’allegria sprigionata dagli attori principali di questa tre giorni, ovvero i giovani, sarà in grado di coinvolgere anche le persone più adulte che assistono alle performance o ai match, a tal punto da rendere il weekend memorabile.

 

Se le esibizioni dei 200 ginnasti italiani, austriaci e lussemburghesi che sono iscritti al Team Gym sono iniziate nella mattina di venerdì, le giornate di sabato e domenica vedranno impegnati 120 pallavoliste under 14 e 16, 60 cestisti della categoria esordienti, la leva calcistica dei pulcini (100 bambini) e 40 atleti che praticano il baskin, il basket inclusivo con squadre composte da atleti con disabilità e normodotati. Il baskin è uno sport adattato che permette ad ogni partecipante, indipendentemente dal sesso e dalla propria condizione fisica, di esprimersi al massimo delle sue capacità fisiche e motorie. Per diffondere questa disciplina sportiva, che fu inventata nel 2003 a Cremona all’interno di un contesto scolastico, e per permettere all’opinione pubblica di comprendere meglio i benefici psicofisici del basket inclusivo, è stata indetta una conferenza. All’Hotel Fonzari di Grado, venerdì 4 ottobre, a partire dalle ore 18:30, Alberto Andriola (Presidente Zio Pino Baskin Udine) e l’Avvocato Gioacchino Boglich (presidente di AsSostegno), introdotti da Diego Falzari e dall’Avvocato Marilù Colucci, presenteranno alla platea il progetto “Baskin, lo sport per tutti”.

Durante la tre giorni il comitato territoriale dell’Organizzazione Per l’Educazione allo Sport illustrerà il progetto “Generatori” ai giovani teenager impegnati nelle varie attività sportive. I ragazzi e le ragazze fra i 14 e i 19 anni, infatti, si confronteranno con i relatori sulle tematiche legate al mondo del volontariato e alla necessità di osservare la realtà con il filtro giusto. I messaggi che saranno lasciati in eredità alle future generazioni italiane non avranno come scopo soltanto quello di stimolare le loro menti, ma serviranno ad imprimere nelle loro coscienze parole chiave come cittadinanza attiva e bene comune. Gli input o gli assist forniti a “Grado in 4 lingue” si riveleranno come delle leve necessarie per fornire nuova linfa ad un importantissimo settore del tessuto sociale italiano: il volontariato. Gli atleti adolescenti che saranno selezionati in provincia di Gorizia, infine, parteciperanno ad un percorso formativo extracurriculare di 20 ore, al termine del quale saranno in grado di avviare sul loro territorio campagne di volontariato o iniziative volontarie in ambito sportivo, ambientale, sociale, culturale o di protezione civile.

Dopo questo weekend, Grado non sarà soltanto una città tra l’Italia e la Slovenia e neppure un semplice territorio tra il fiume Isonzo ed il Mare Adriatico, ma potrebbe essere definita come la terra tra lo sport e il sociale, dove è nata una nuova cultura italiana.

I Generatori alla Week for Future

200.000 a Roma, 150.000 a Milano, 50.000 a Torino e a Napoli, 20.000 a Firenze e a Bologna, 10.000 a Palermo e a Bari, ma anche soltanto uno in una città in provincia di Foggia. Sono state oltre un milione le persone che sono scese nelle piazze italiane nell’ultimo giorno della Week for Future per far sentire la propria voce nella giornata di sciopero per il clima. I protagonisti del Global Strike For Future sono stati gli studenti, la generazione del futuro che, accompagnata da professori e genitori, ha chiesto ai governanti di tutto il mondo di non negare la verità, di fornire delle risposte precise e di agire in fretta per il bene della Terra ed in difesa dell’ambiente, perché un Piano B o un Pianeta B non c’è, non esiste.

Seguendo le orme di Greta Thunberg, di colei che ha generato i Fridays For Future, che ha ispirato la sua generazione, che ha messo in difficoltà i Paesi più potenti del globo e che è diventata un idolo per chi ha a cuore il Pianeta, i teenager italiani hanno sfilato con l’obiettivo di lasciare un segno nell’opinione pubblica. Con ogni probabilità, quel venerdì, quel 27 settembre 2019 sarà ricordato come l’inizio di una nuova era e come una giornata storica, nella quale i giovani hanno difeso il loro habitat naturale. I loro slogan, principalmente in inglese, l’idioma della scienza e la lingua utilizzata dalla sedicenne di Stoccolma per comunicare, sono lo specchio dell’anima della “generazione Z”, spesso descritta come apparentemente instabile ed insicura, ma che si mostra decisa quando c’è da prendere posizione per il bene comune, il bene della collettività. E non è neppure un caso se hanno scelto come inno una canzone del 1975 come “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, che li unisce ai loro genitori e che, al tempo stesso, per loro rimane una speranza.

Tra gli studenti che hanno riempito le piazze di Roma, Torino e delle altre città italiane c’erano anche i ragazzi tra i 14 e i 19 anni che sono entrati in contatto con il Progetto Generatori. L’iniziativa di OPES, che è finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, entrando negli istituti di secondo grado e nei centri sportivi, ha potuto notare come il tema della salvaguardia dell’ambiente stia a cuore ai giovani italiani. Questi ragazzi, abituati a guardare la realtà attraverso i filtri di un social network o di uno smartphone, quando sono chiamati in causa sanno sprigionare tutta la loro energia. È in questi momenti o in simili occasioni che tirano fuori il meglio di loro stessi, diventano cittadini attivi e consapevoli e non si fermano dinanzi a nulla, raggiungendo di fatto gli obiettivi che si sono prefissi. Lo hanno dimostrato venerdì in una manifestazione mondiale che li ha visti accanto ai loro colleghi di ogni angolo del mondo, ma lo hanno palesato anche domenica 22 settembre, quando a Santa Marinella gli studenti romani hanno accompagnato il responsabile del settore subacqueo di OPES, Vincenzo Polimeni, nella pulizia del litorale laziale.

Il progetto Generatori, attualmente, è entrato nella fase di formazione di coloro che dovranno dare vita ad iniziative e ad associazioni di volontariato operanti sul territorio per il bene di una comunità. Visto e considerato l’amore e la sensibilità per la Terra ed il modo con cui i teenager affrontano l’argomento legato al clima o al surriscaldamento, si può facilmente immaginare che molte delle future associazioni che verranno costituite si occuperanno del green e del rispetto dell’ambiente.

Quanto accaduto venerdì 27 settembre e quanto succederà alla fine dell’iniziativa di OPES sarà una lezione impartita all’umanità e ai governi mondiali. Una pagina decisiva per il bene di tutti noi, che non lascia tutto com’è ma lo trasforma, lo cambia e lo plasma, secondo le proprie inclinazioni o idee.

Generatori accolto con grande entusiasmo a Marina di Modica

È successo tutto in maniera spontanea, inaspettata e veloce. Sono bastate poche parole per aprire un confronto vibrante e fervido sul tema del volontariato. Quando si mettono insieme o si incontrano degli atleti fra i 14 e i 19 anni ed un progetto che promuove il bene comune e concetti come cittadinanza attiva, può succedere tutto questo. Non è magia, ma senso di responsabilità, partecipazione civica, interesse specifico per un tema e amore per il prossimo e per il proprio territorio. Lo scorso 21 agosto, a Marina di Modica, il Progetto Generatori di OPES, ospitato dal comitato provinciale di OPES Ragusa nel corso della prima edizione della Serata dello Sport, ha vissuto una serata speciale grazie ai contributi e ai pensieri positivi forniti dai teenager siciliani, atleti e sportivi delle associazioni dilettantistiche della provincia di Ragusa. Quello che doveva essere un semplice meeting, un appuntamento di presentazione per far conoscere le finalità e gli obiettivi dell’iniziativa di OPES che è cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è trasformato ben presto in un coinvolgente scambio di opinioni costruttive, domande e risposte tra i ragazzi e i relatori del progetto che vuole conferire nuova linfa ad un pilastro della società italiana: il volontariato. L’interesse dei giovani è stato sbalorditivo. Chi ha partecipato all’happening di Marina di Modica ha potuto respirare voglia di fare, necessità di realizzare un servizio utile alla comunità e desiderio di mettersi in gioco. Questa disposizione o predisposizione ad intraprendere e ad essere attivi e protagonisti, con ogni probabilità, si trasformerà da semplice aspirazione ad intenzione e poi in un’azione.

Infatti, alcuni giovani atleti siciliani saranno selezionati e parteciperanno alla seconda fase del progetto, quella che prevede una formazione extracurricolare di 20 ore. Al termine di questo percorso, quelli che diventeranno i futuri Generatori di buone pratiche saranno in grado di realizzare il loro progetto di volontariato nel territorio d’origine.

Se tra qualche mese in Sicilia, ed in modo particolare a Marina di Modica o in un’altra città della provincia di Ragusa, nascerà almeno una delle 100 associazioni di volontariato previste dal progetto Generatori, molto probabilmente il merito sarà di una semplice iniziativa realizzata in una calda serata di agosto durante un evento che ha unito sport e spettacolo. E, aggiungiamo noi, anche il volontariato.

Generatori a Magliano Sabina per 7 giorni

In attesa dell’apertura delle scuole e dell’inizio della seconda fase, quella che vedrà i 500 Generatori di buone pratiche partecipare al percorso formativo di 20 ore extracurricolari, il progetto Generatori di OPES continua il suo tour in giro per l’Italia. L’obiettivo rimane sempre quello di incontrare i giovani tra i 14 e i 19 anni per promuovere tra le future generazioni concetti chiave come: cittadinanza attiva, volontariato e bene comune. Imparare a conoscere simili parole, magari facendole proprie, coltivandole, difendendole e al tempo stesso diffondendole tra i propri simili, vuol dire donare nuova linfa all’associazionismo volontario, al Terzo Settore e a tutto il tessuto sociale italiano.

Tra il 27 luglio ed il 3 agosto l’iniziativa di OPES, cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è stata accolta a Magliano Sabina. Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione promossa dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile “Anch’io sono la Protezione Civile“, 30 ragazzi hanno potuto constatare l’impegno quotidiano e volontario di uomini e donne che mettono al servizio del loro territorio parte del loro tempo. Grazie alle testimonianze riportate, alle storie narrate, alle dimostrazioni e a quelle simulazioni che hanno permesso loro di immedesimarsi nei volontari della Protezione Civile, questi teenager hanno compiuto un passo consapevole verso la generazione di iniziative utile ai loro concittadini e alla comunità.