Cosa si ottiene se si chiede a giovani studenti di immaginare progetti di volontariato che siano punti di forza del prossimo futuro, che vadano a risolvere problemi e a colmare gap lì dove ce ne sono? Vista la risposta conseguita, sembra che i progetti di volontariato siano proprio “un gioco” da ragazzi. Ed ecco così spuntare idee per la realizzazione di orto sociale, piedibus, riciclo o educazione alla legalità. Con titoli che sono spesso evocativi: «Cittadini in erba», «Da vicino nessuno è normale», «Volo tra i banchi», «Il portavalori».
È ora di immaginare una sorta di bilancio per scuola e volontariato, e il CSVnet – coinvolti tutti e 62 Csv soci di CSVnet attivi a fine 2018 – l’Associazione dei centri di servizio per il volontariato, ha provveduto contando ben 210 progetti capaci di coinvolgere quello che è stato definito un esercito di studenti (ben 118mila distribuiti in circa 1800 istituti di ogni ordine e grado), un numero impressionante di docenti (4.741), di istituzioni non profit (3.429), di Centri servizi per il volontariato in Italia (62, collocati questi ultimi nei ruoli di promotori, tutor e anelli di collegamento). Aggiungiamo che oltre un terzo dei progetti (81 su 219), tra cui spicca Generatori, l’iniziativa di OPES cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è stato avviato negli ultimi due anni, mentre 86 sono quelli in onda da almeno 5 anni, a dimostrazione di quanto queste iniziative siano in grado di creare relazioni stabili e sistematiche.
“A lezione di volontariato. I progetti del CSV per gli studenti italiani” esamina non solo i punti di forza, l’originalità, e perché no pure una certa carica “fantastica” più o meno presente nei progetti, ma anche le difficoltà che essi hanno incontrato durante la realizzazione. Non tutte le scuole infatti si plasmano piacevolmente verso queste attività e danno un totale via libera. Non certo per cattiva volontà, ma per impedimenti spesso di origine burocratica, o per la difficoltà nell’incrociare la progettazione delle attività con i tempi e la programmazione della didattica – problematica quest’ultima molto sentita -. OPES, per fortuna, può sostenere di avere incontrato in tutta Italia dirigenti scolastici lungimiranti ed insegnanti che hanno colto tutti gli obiettivi di “Generatori”, a tal punto da considerarlo un progetto utile all’insegnamento dell’educazione civica e alla diffusione di concetti come bene comune, cittadinanza attiva e volontariato. E se avrà interferito con i programmi e le lezioni, l’iniziativa di OPES sarà sicuramente ricordata come un valore aggiunto per i teenager coinvolti, per gli Istituti secondari di secondo grado interessati e per i territori italiani. Generatori, che si concluderà il prossimo mese di aprile, è e sarà e la nuova linfa del volontariato, uno dei pilastri fondamentali del tessuto sociale.
Secondo i numeri elencati nel rapporto del Centro Servizi per il Volontariato, oltre il 15% delle scuole secondarie superiori italiane sono state impegnate, seguite dalle scuole secondarie di primo grado, 326, e primarie, 290. Fra gli enti di Terzo Settore circa 2.500 sono organizzazioni di volontariato (il 73 per cento), che lavorano in rete nella maggior parte dei progetti – seguite da oltre 500 associazioni di promozione sociale.
Ci sarebbe ancora moltissimo da dire su queste iniziative, ma per ora ci accontentiamo, e auguriamo un bell’in bocca al lupo a tutti quelli che ancora ci lavorano (studenti, sportivi, insegnanti, dirigenti scolastici, formatori, responsabili territoriali e del mondo dell’associazionismo, n.d.r.). O ci lavoreranno!