Percorsi di volontariato: per Valerio tutti insieme si può salvaguardare la natura
Valerio D.C., uno dei 500 generatori di buone pratiche che hanno affrontato la FAD finale, pensa di coinvolgere i suoi amici, i ragazzi diversamente abili e quelli con problematiche, in attività di volontariato legate al problema dell’inquinamento.
L’associazione che io e i miei amici vorremmo fondare è basata su attività di volontariato che puntino alla diffusione del problema dell’inquinamento e al coinvolgimento del maggior numero di persone per rendere un semplice gesto. Ci piacerebbe lavorare in gruppo con ragazzi portatori di handicap, aiutandoli a sviluppare un maggiore senso di cooperazione e socializzazione, con attività all’aperto, portandoli a sviluppare un proprio senso civico e aiutandoli della realizzazione della loro autonomia e della loro capacità di interagire con gli altri e con il mondo esterno. Inoltre, ci piacerebbe coinvolgere ragazzi destinati al riformatorio che magari in assenza di una guida, di chi doveva prendersene cura e appartenenti a quartieri socialmente disagiati hanno commesso errori. Quindi, perché non coinvolgerli in un’attività che non solo aiuterebbe il nostro paese ma li incoraggerebbe ad aprirsi al mondo e alla società attraverso le interazioni sociali che spesso si vengono a costruire all’interno di queste associazioni, li aiuterebbe a trovare forse una strada da percorrere nel loro futuro. Inoltre, accettiamo chiunque voglia partecipare attivamente al progetto senza, ovviamente scopo di lucro, ma guidato solamente dalla volontà di sviluppare maggiori competenze. I nostri obiettivi puntano alla salvaguardia della natura e i suoi abitanti, compresi noi. Ci piacerebbe partire dalla pulizia degli ambienti sporchi come strade, parchi cittadini e neurali o spiagge che risentono anche al livello economico del loro abbandono. Con la pulizia dei luoghi balneari ci piacerebbe migliorare loro qualità e incentivare il turismo favorendo le attività balneari del luogo. Inoltre, puntiamo anche alla prevenzione della formazione di nuovi materiali di scarto non giustamente riciclasti attraverso la sensibilizzazione mediatica e social delle persone a fare la raccolta differenziata, proponendo magari modi più semplici e gestibili di raccolta e smaltimento rifiuti, soprattutto nelle grandi città come Roma. Per quanto riguarda i rifiuti potremmo attuare dei corsi, indirizzati a tutte le fasce di età per l’ottimizzazione della gestione dei materiali di scarto con attività interattive e all’aperto, incentivando le persone e soprattutto le famiglie a partecipare con l’organizzazione di feste “ecosostenibili” come ad esempio buffet gratuiti all’interno dei parchi nazionali per tutti coloro che passeranno la giornata a ripulire queste zone dei rifiuti lasciati dai nostri predecessori o attività adatte magari alle fasce meno giovani come i nonni che potrebbero ampliare le loro conoscenze del fai-da-te e collaborare con i propri nipoti o con i bambini dell’associazione nella creazione di oggetti utili e fantasiosi completamente costituiti da oggetti di scarto che magari sono di difficile smaltimento. Ci piacerebbe, inoltre, aumentare la conoscenza della nostra attività e il consenso pubblico attraverso attività pubbliche e interattive che coinvolgano in maniera attiva la società e non attraverso conferenze o lezioni che spesso annoiano o non interessano.