Sergio Mattarella festeggia “Padova capitale Europea del Volontariato 2020”
Il 2020 si preannuncia come un anno pieno di opportunità per il mondo del volontariato e dell’impegno civile ed è previsto che queste due realtà, insieme, saranno attivamente rappresentate a livello europeo.
Tutto è iniziato lo scorso anno. Per OPES il 2019 è stato l’anno di “Generatori” e l’Ente, avvalendosi del cofinanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è impegnato nel portare i propri volontari e formatori nelle scuole e nei centri sportivi in tutta Italia per aiutare i giovani tra i 14 e i 19 anni a guardare la realtà con il filtro giusto e per coinvolgerli attivamente in azioni incentrate sul bene comune. Ma il 2019 è stato anche l’anno che ha dato il via a una ridefinizione del volontariato.
E tutto è partito da Padova, che è stata incoronata “Capitale Europea del Volontariato 2020”; con questo titolo sta attraversando il triennio 2019-2021 e per la città è l’occasione per ridefinire e riscrivere i caratteri dello stare assieme e disegnare lo scenario futuro, coinvolgendo in maniera attiva tutti gli attori sociali.
L’anno appena passato ha visto svilupparsi azioni rivolte all’elaborazione di idee e al consolidamento di relazioni; l’intento è stato quello di far conoscere al maggior pubblico possibile il riconoscimento di Padova come capitale europea a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Nel corso dei 12 mesi sono state individuate 7 aree di approfondimento che accompagneranno la discussione e la creazione del palinsesto per il 2020. Sono stati poi creati altrettanti tavoli di lavoro ed elaborazione composti da rappresentanti del terzo Settore, delle Istituzioni, delle categorie economiche, di Università, ricerca e agenzie formative, delle organizzazioni sindacali e dei media a livello sia locale che nazionale.
Il 2020 sarà invece invece l’anno della progettazione. Un anno intenso, ricco di iniziative diverse che avranno sempre Padova come cornice. L’inaugurazione ufficiale di quest’anno da Capitale è avvenuta a Gennaio, con un evento istituzionale di forte impatto che ha visto la presenza di massime autorità locali e nazionali, ma anche un’importante rappresentanza dei diversi mondi del volontariato.
Il 7 febbraio è avvenuta invece la cerimonia ufficiale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in cui è stato celebrato il ruolo fondamentale delle migliaia di volontari che ogni giorno operano silenziosamente nelle comunità.
Il volontariato batte l’indifferenza, è un mezzo per ricucire, ricostruire il paese. Il capo dello stato ha parlato davanti a migliaia di rappresentanti di quel terzo settore che, ha sottolineato, ha bisogno di un’apposita legge.
“Il servizio civile universale può dare una mano a ricucire il paese – ha affermato Mattarella -. Il volontariato può sconfiggere l’indifferenza e in Italia ha radici profonde tanto che i volontari sono diventati veri e propri corpi intermedi della Repubblica: pronti all’intervento di urgenza, impegnati nelle ricostruzioni, nel rammendo delle lacerazioni patite dalle popolazioni, delle ferite presenti nel nostro tessuto sociale e alle quali non sempre le istituzioni riescono a porre rimedio”. Ha poi concluso ricordando la giovane Silvia Romano, rapita in Kenya “mentre svolgeva la sua opera generosa di solidarietà e di pace”.
Il triennio si chiuderà nel 2021, quando il bagaglio di contatti, esperienze e contenuti raccolti nei due anni precedenti diverrà la base e la fonte di ispirazione per le nuove progettualità da sviluppare. Il prossimo anno sarà dato ampio spazio anche alla valutazione dell’impatto economico, sociale, culturale e simbolico sul territorio delle azioni generate nel 2020 attraverso un’indagine che sarà presentata in occasione di un evento dedicato. L’obiettivo sarà far capire che il momento dopo della Capitale è il momento giusto per trasformare il futuro immaginato in presente.