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Percorsi di volontariato: Ivan vorrebbe aiutare i veterani di guerra

Ivan B., uno dei 500 giovani Generatori di buone pratiche, vorrebbe aiutare i veterani reduci di guerra a ricominciare a vivere.

Per me il volontariato è una cosa che dovrebbero fare tutti e che dovrebbe venire dal cuore fare questo tipo di esperienza , in quanto si vanno ad aiutare delle persone bisognose e che sono magari sole. secondo me è sia un aiuto alle persone in difficoltà che a se stessi in quanto si capisce cosa provano certe persone, e ci si sente anche felici di aver svolto una buona azione che trae solo cose buone da esso. Sinceramente mi piacerebbe aprire un mio centro di associazione di volontarato per i veterani reduci di guerra, in quanto dopo essere andati in guerra si ritorna con qualche menomazione o altre cose che danneggiano il soldato ad esempio non trovando lavoro e quindi non sapere come vivere. io penso che sia una cosa spregevole questa in quanto queste persone servono il proprio paese e in cambio non ottengono nulla o poco pari al nulla. Questa cosa accade ancora nei giorni nostri, ma questa cosa risale già dal 1918/1919 al termine della prima guerra mondiale dove in una famosissima foto dove si vede un soldato tedesco senza gamba seduto per terra che chiede soldi e un’uomo si ferma per dargli qualche moneta, questa cosa si può anche ritrovare nella famosissima guerra del Vietnam dove i reduci di guerra tornavano con il famoso disturbo PTDS ( disturbo stress post-traumatico) in quanto la guerra del vietnam è stata una cosa orribile e in più i soldati americani furono insultati e attaccati dal proprio paese in quanto: assasini, killer di bambini e sterminatori. un disturbo simile al PTSD è il shellshock famoso nella prima guerra mondiale in quanto per colpa delle trincee, il fango, le malattie e tutti i bombardamenti di artiglieria venivano delle convulsioni al corpo oppure non si riusciva a camminare. Questa associazione la chiamerei: “Associazione aiutiamo i  nostri soldati”. Farei prima di tutto riunire più veterani possibili spargendo la voce in giro e online e dopodichè farei fare degli incontri ai ragazzi più giovani insieme ai veterani per raccontare la propria esperienza in guerra e raccontare la propria vita post guerra. Ovviamente a pagamento ma tutto il ricavato andrebbe ai veterani di guerra per le proprie cure e per vivere decentemente, poi farei fare dei lavori ai veterani magari riverniciare delle stanze ecc. per far guadagnare qualche soldo. Questa associazione la costruirei insieme ai miei amici o famigliari in quanto mi sosterebbero per tale scelta e si fidano ovviamente di me per fare questo percorso.

Percorsi di volontariato: Elisa è entusiasta del Progetto Generatori

Elisa A., una dei 500 Generatori che hanno portato a termine la FAD, è rimasta molto entusiasta del progetto e non vede l’ora di mettere in pratica buone azioni.

Mi chiamo Elisa, ho sedici anni e, quest’anno scolastico, grazie al Liceo Scientifico Michelangelo di Cagliari, ho avuto l’opportunità di partecipare al progetto Generatori. Con questi mesi di formazione, ho capito maggiormente il mondo del volontariato, realizzando quindi l’importanza della figura volontario nella nostra società… Il volontario è colui che svolge un attività per la comunità, con lo scopo di aiutare il prossimo, per fini di solidarietà, senza ricevere nessun compenso, se non la gratitudine di chi viene aiutato. Il volontario può applicarsi in diversi ambiti, quindi, ognuno, può utilizzare le proprie passioni, capacità, anche le più piccole, mettendo il proprio tempo a disposizione per fare del bene. Non ho mai fatto questo tipo di esperienza ma, dopo aver sentito diverse testimonianze di chi invece pratica il volontariato, mi piacerebbe mettermi in gioco, sfruttare le mie abilità per aiutare chi ne ha bisogno. Purtroppo, non tutti gli ambiti ai quali si affaccia il volontariato sono adatti alla mia persona. Sono molto sensibile, timida, in alcune situazioni mi impressiono molto facilmente, ad esempio non potrei mai fare la volontaria in un ospedale. Questi limiti però non devono essere un ostacolo, infatti, ci sono parecchi settori dove potrei prestare servizio. Potrei, ad esempio, lavorare con i bambini, perché mi sento in grado di poter trasmettere loro le mie conoscenze, aiutarli nelle loro difficoltà, come ad esempio nei compiti, organizzando giochi, tenendogli compagnia. Posso affermare questo ricordandomi di quando io stessa frequentavo l’oratorio del mio paese e molti ragazzi dedicavano il loro tempo a seguirci, mettendoci molta dedizione, impegno, tanta passione. Inoltre, ho capito che un altro importante aiuto, e una particolare attenzione, andrebbe data agli anziani, soprattutto da parte di noi giovani. Ad esempio, durante la pandemia, il volontariato è stato fondamentale per aiutarli nello svolgere mansioni quotidiane, come fare la spesa, nella quale avevano più difficoltà a causa delle restrizioni governative. L’unica piccolissima esperienza di volontariato che ho avuto modo di svolgere, è stata quando frequentavo la scuola primaria e ho partecipato a dei progetti di Legambiente per pulire i parchi del paese e per piantare alberi nelle campagne. Sono piccole cose, ma, penso che comunque sia fondamentale educare i bambini su argomenti molto importanti, come il rispetto per l’ambiente. Inoltre, con i diversi problemi che abbiamo adesso in questo campo, penso che il volontariato in questo settore sia utilissimo… Quindi tutti noi possiamo dare un contributo!!! Se ognuno di noi mette il suo impegno, la sua forza di volontà nel fare del bene, tutta la comunità ne potrà trarre un grandissimo beneficio!!! Anche noi giovani possiamo dare una mano, abbiamo ancora moltissimo tempo davanti da dedicare a chi ha bisogno di aiuto concreto ma anche solamente di essere ascoltato.

Percorsi di volontariato: Deepak vuole aiutare i bambini senza genitori

Deepak s., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, vorrebbe aiutare i bambini abbandonati e i ragazzi senza genitori. 

L’importanza del volontariato è veramente molto grande perché penso che nella vita bisogna sempre in qualche modo aiutare il prossimo in difficoltà.
Penso che il lavoro del volontariato sia un dovere di tutti i cittadini e che lo possano fare tutti, chi più chi meno. Non è necessario aprire una propria attività di volontariato, si può aiutare anche per conto proprio. Penso che molti debbano ritenersi fortunati per avere un tetto dove dormire e avere un piatto dove mangiare, ciò che per molti di noi è una cosa normale ma se ci pensiamo è una cosa essenziale nella vita per essere felici. Proprio per questo motivo ritengo che le persone “fortunate” debbano aiutare coloro che sono in difficoltà. Un piccolo gesto fatto da noi può far sentire molto felici e fortunati questa gente che gli basta un piccolo aiuto per ritenersi fortunati.
Infatti se ci poniamo nei loro panni penso che sia veramente molto stressante e orribile avere una vita piena di problemi e tristezza.
Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato, intraprenderei una organizzazione formata da persone che abbiano voglia di aiutare tutte i bambini che sono stati abbandonati o che non hanno i loro genitori affianco. Questo perché penso che per migliorare la società bisogna prima migliorare i bambini e i ragazzi della società per avere un futuro migliore.
Molte volte questi bambini ,a causa della mancanza di genitori e di una buona educazione, intraprendono una brutta strada. Nella mia organizzazione aiuterei proprio questi bambini, dove raccogliendo soldi, garantirei a loro una buona educazione e crescita.
Quest’organizzazione vorrei che fosse formata da gente come me, che ha la stessa voglia di aiutare questi bambini.
Con quest’organizzazione oltre a garantire una buona educazione (facendoli andare a scuola) aiuterei loro a trovare alcune famiglie in modo che li possano adottare. Ad oggi molte coppie che non riescono ad avere figli fanno la scelta di adottare un figlio quindi non penso che sia un problema trovare queste famiglie. Ovviamente proverei a chiedere aiuto anche al governo per questa iniziativa e alla gente molto ricca che fa donazioni perché spesso alcune organizzazioni ,con l’inganno di aiutare le persone in difficoltà , si mettono i soldi in tasca; ciò che io veramente vorrei che non accada. Spero solo che queste organizzazioni di volontariato aumentino, in modo che aumenti anche la gente che possa aiutare queste persone in difficoltà per ottenere una società dove tutti siano contenti.

Percorsi di volontariato: a Elisa sta a cuore il tema dell’ambiente

A Elisa H., una dei 500 ragazzi delle scuole che hanno portato a termine il progetto generatori, sta molto a cuore il tema dell’ambiente e vorrebbe coinvolgere nella sua organizzazione altri ragazzi della sua età, aiutati dagli adulti. 

L’azione di volontariato mi ha sempre affascinata in quanto la ritengo una possibilità di aiutare chi ne ha più bisogno, ma anche di migliorarci, cambiare la nostra prospettiva e di acquisire fiducia in noi stessi, lavorando per una causa in cui crediamo veramente. Possiamo così sviluppare nuove competenze, soprattutto grazie ad altri volontari con più esperienza, che ci potranno essere utili nel corso della nostra vita.
Un tema che personalmente mi colpisce molto, è quello dell’ambiente. Negli ultimi anni purtroppo è diventata una questione molto importante quella dell’inquinamento ambientale, dato dagli esseri umani che mettono in circolo sostanze tossiche in grande quantità, non diluibili nell’atmosfera e nell’idrosfera data la loro concentrazione.
Esistono numerose associazioni di volontariato riguardanti la salvaguardia dell’ambiente, eppure non ho mai visto espressamente implicati i giovani, nonostante l’interesse di molti su questo tema. Per attirarli in queste iniziative, basterebbe promuoverle nelle scuole ed assegnare un ruolo a ciascun allievo, personalizzandolo in base alle sue preferenze.
La domanda che ci sorge però spontanea è: “Come potrebbero dei giovani aiutare in questo tipo di volontariato?”.
Secondo me, tramite i ragazzi, si può arrivare a coinvolgere un numero molto grande di persone, a partire dalle loro famiglie, incoraggiandoli, in un modo giusto, a parlare di questi problemi importanti con la gente che li circonda.
Un mezzo molto potente alla portata dei ragazzi d’oggi sono i social. Tramite i social si possono raggiungere molte persone in poco tempo, creando contenuti diretti e con un impatto immediato, sensibilizzando gli utenti che lo visualizzano. I più talentuosi possono inoltre creare lavori riguardanti l’inquinamento come per esempio canzoni o disegni, arrivando così anche alle persone attratte dal mondo artistico. Le scuole possono promuovere questo tipo di attività tramite concorsi e premi. Una volta sensibilizzate un numero notevole di persone, in ogni scuola si potrebbero organizzare varie attività come per esempio creare dei gruppi di alunni; a ciascun gruppo verrebbe poi affidata una zona da pulire, per esempio raccogliendo rifiuti gettati dai passanti con appositi guanti. Anche i ragazzi possono creare nuove attività, bisogna però riuscire a dar spazio alle loro idee.
Un’altra cosa molto importante è quella di far capire ai giovani di non dover rimanere indifferenti davanti a gesti che mettono in pericolo la natura, ma dobbiamo convincerli che la loro voce è importante.
Naturalmente ritengo che i giovani abbiano bisogno di un aiuto consistente dagli adulti, come magari in questo caso i professori, sta a loro infatti indirizzarli su una via corretta e di informarli di quello che effettivamente possono fare. Fare azioni di volontariato insieme ai ragazzi, contribuisce a migliorare il loro futuro, facendoli diventare più responsabili ed altruisti e magari questi piccoli sforzi, un giorno, serviranno a cambiare il mondo.

Percorsi di volontariato: Musfiq ha aperto gli occhi grazie all’esperienza alla Caritas

Musfiq S.H. è uno dei 500 ragazzi che ha partecipato al Progetto Generatori e che ha portato a termine la FAD. Racconta come ad aprirgli gli occhi sia stata l’esperienza fatta alla Caritas insieme alla sua classe.

Il volontariato è molto importante nella società in cui viviamo: la realtà che ci circonda è ogni giorno più difficile da gestire ed affrontare. Non importa perché una persona si trovi in una condizione di difficoltà: può capitare a tutti di prendere una decisione sbagliata, ad esempio, e la vita, per quanto meravigliosa, spesso non perdona. Aiutare il “diverso”, donare un pasto caldo o abiti vecchi sono attività piccole che però possono donare sollievo a chi le riceve. Secondo me Intraprendere questo cammino significa trovarsi anche davanti a situazioni difficili e che vanno a colpire il nostro cuore e la nostra sensibilità. La mia classe ed ed io abbiamo avuto l’opportunità di fare volontariato alla Caritas a Roma a servire il cibo per un giorno. Ero molto curioso di provare questa nuova esperienza; immaginavo le persone che incontrerò, come dovrò comportarmi etc… Una volta arrivato un signore ci spiegò cosa dovevamo fare ,e come muoversi. Ci spiegò anche la situazione delle persone che venivano lì: alcuni erano senza tetto, alcuni scappati dal proprio paese, altri che non arrivavano a fine mese con la pensione, famiglie con bambini piccoli etc.. Dopo averci spiegato i nostri ruoli ci ha diviso in diversi gruppi: alcuni in sala pranzo, altri in cucina e altri al entrata. Verso le 12 le persone cominciarono ad arrivare le prime persone, e pian piano le sale cominciarono ad riempirsi . Il mio lavoro era il cameriere: pulivo il tavolo , portavo dell’acqua e altre cose; insieme a me c’era un mio compagno e un altro ragazzo di un’altra scuola. Osservavamo con attenzione le loro facce: alcuni trasmettevano tristezza , altri delusione… c’erano anche delle famiglie. Alcuni dopo aver mangiato si mettevano a chiacchierare con i vicini di tavola e altri se ne andavano subito. Secondo me con volontariato si impara ad apprezzare le piccole cose, a trarre grandi soddisfazioni da dei piccoli ma importanti progressi. L’importanza del volontariato tra noi giovani è cruciale: apre la mente, stimola al dialogo, alla riflessione e soprattutto fa crescere l’empatia verso chi non è fortunato come noi. Provare, almeno una volta nella vita, l’esperienza del volontariato per i giovani è importante per la propria crescita. In conclusione sono molto soddisfatto di questa esperienza oltre che ad avermi lasciato indubbiamente un bel ricordo, mi ha permesso di aprire gli occhi da un lato per apprezzare di più ciò che possiedo, dall’altro per voler aiutare le persone dove posso essere utile.

Percorsi di volontariato: Samuele, l’esperienza alla Caritas e la raccolta alimentare

Samuele C., uno dei 500 ragazzi delle scuole che hanno partecipato al Progetto Generatori, parla delle sue due esperienze di volontariato: l’aiuto dato alla Caritas e la raccolta alimentare.

La mia idea di volontariato si basa su un sentimento intimo e gratuito che ti spinge a prestare aiuto alle persone bisognose ovviamente senza aspettarsi nulla in cambio.
Se dovessi parlare della mia personale esperienza di volontariato parlerei di due iniziative:
1)Della Mensa Caritas, che permette di aiutare sia fisicamente che emotivamente le persone che hanno bisogno, fisicamente facendole mangiare gratuitamente, emotivamente sia mangiando in compagnia sia scambiando due parole tra di loro o con i volontari, permettendogli di avere anche quei momenti di risate o compagnia, io personalmente in questa iniziativa ho aiutato preparando i vassoi e mettendo il pane da dare poi alle persone che erano in fila;
2)Della Raccolta Alimentare, che permette alle persone, quando fanno spesa, di comprare degli articoli alimentari da dare poi in beneficenza, in questa attività invece ho aiutato preparando gli scatoloni con il cibo in magazzino.
Sono state due esperienze molto importanti nel mio percorso ma quella che ho preferito è stata quella della Mensa perché mi ha permesso di vedere da vicino questa realtà molto diversa da quella in cui viviamo ogni giorno, credo che ogni ragazzo debba avere la possibilità di fare un’esperienza simile in quanto credo che sensibilizzare su un argomento così importante e delicato sia essenziale nella crescita di ogni adolescente specialmente facendo toccare con mano queste realtà che sembrano tanto distanti da noi, ma che in realtà sono giornalmente sotto i nostri occhi. Ovviamente è stata importante e bella anche l’esperienza della Raccolta Alimentare, mi ha permesso di vedere veramente cosa pensa la gente di questo argomento e cosa è realmente disposta a fare, e magari la stessa gente che dice di avere a cuore questo argomento è poi la stessa che alla prima occasione di fare realmente qualcosa, anche magari comprando solo un pezzo di pane, si tira indietro e ignora i volontari che spiegano l’iniziativa. Sono tutte e due esperienze che rifarei e anzi vorrei provare altre attività di volontariato sul campo perché credo che queste iniziative siano le uniche rimaste che permettano ancora a un uomo di fare del bene ad un altro uomo, che è proprio ciò di cui l’umanità ha bisogno al giorno d’oggi.
Purtroppo oggigiorno questo argomento viene visto male o viene preso come un gioco da alcuni miei coetanei e non solo, questa cosa mi rattrista perché sono le prove che stiamo perdendo lentamente un senso di appartenenza a qualcosa di più grande di noi che ci lega da sempre, stiamo perdendo il concetto di uomo, solidarietà e di fratellanza e sinceramente, a malincuore, credo che se in futuro tutti questi concetti e questi valori dovessero dissolversi, sarebbe la fine di una civiltà che già sta progressivamente morendo.

Percorsi di volontariato: le esperienze passate di Sara e i progetti per il futuro

Sara C. è una dei 50 ragazzi che hanno portato a termine il Progetto Generatori. Ci racconta le sue esperienze passate di volontariato e quello che vorrebbe organizzare in futuro. 

Il volontariato ha un ruolo molto importante nella società in cui viviamo. Purtroppo molta parte della popolazione, soprattutto dopo questo periodo di crisi causata dall’emergenza sanitaria, ha avuto problemi di lavoro, altri invece hanno cercato di fuggire dalla guerra cercando rifugio nel nostro paese. Migliaia di persone in Italia hanno grande bisogno di aiuto ed è per questo motivo che noi giovani veniamo sensibilizzati su queste tematiche. Semplici gesti possono rendere felici coloro che si trovano in difficoltà e allo stesso tempo rendono migliori le persone che spendono il proprio tempo per aiutare gli altri. Ho diciassette anni e frequento la classe terza del liceo scientifico; due anni fa ebbi un occasione davvero fantastica: il parroco della mia chiesa mi propose insieme a due amiche di aiutare un gruppo di bimbi che avevano difficoltà nello studio. Inizialmente la proposta mi spaventò un pochino. Accettai con entusiasmo e con l’aiuto delle mie amiche realizzammo un percorso formativo molto speciale. I bimbi ci impegnarono moltissimo ma i risultati finali furono molto positivi. L’ esperienza fu breve ma raccogliemmo grandi soddisfazioni personali. Un altro breve progetto a cui ho partecipato fu quello relativo all’ambiente. Con un’associazione di volontari ho partecipato più volte alla raccolta e pulizia delle spiagge e dei litorali dai rifiuti di plastica, e non solo, e da altri che deturpavano l’ambiente. In quelle occasioni ho capito quanto fosse importante per tutti noi vivere in un ambiente pulito , non inquinato, dove la flora e la fauna non vengono inquinati. Una delle campagne ha riguardato anche la pulizia della plastica dai fondali di un parco marino. Abbiamo raccolto una grande quantità di rifiuti non biodegradabili che avrebbero potuto compromettere l’equilibrio della fauna e della vegetazione marina. Durante questo progetto abbiamo salvaguardato anche la Poseidonia marina, che abbiamo utilizzato, con l’aiuto di esperti nel campo per riciclarla e ricavarne dei bellissimi cuscini per le spiagge. Credo che sia giusto che il tema del volontariato sia da portare dentro le scuole perché stimola noi giovani all’apertura della nostra mente, al dialogo con gli altri, alla riflessione e soprattutto fa crescere l’empatia verso chi è meno fortunato di noi. L’esperienza del volontariato è fondamentale per la nostra crescita culturale e sociale. Alla luce dell’esperienza fatta desidero presto avere altre occasioni per dedicare parte del mio tempo ad altri, rendendoli felici nei momenti di difficoltà o di solitudine in particolare mi piacerebbe provare a stare vicino alle persone anziane che vivono da sole in casa o che stanno negli ospizi, tenendo loro compagnia, dando affetto, e aiutarli nelle faccende domestiche o seguendole per la spesa e per le incombenze quotidiane o supportando nelle difficoltà burocratiche nelle quali potrebbero trovarsi.

Percorsi di volontariato: viaggiare per il mondo e fare del bene insieme a Lorenzo

Girare per il mondo e portare del bene ai popoli degli altri Paesi: questa l’idea di Lorenzo S., uno dei 500 ragazzi che hanno partecipato al Progetto Generatori.

L’importanza del volontariato nel mondo è molto importante, questo sicuramente aiuta ai ragazzi e ragazze che iniziano questo percorso di crescere e aiutare altre persone, anche a far capire a altri lo scopo di quello che stanno svolgendo e magari invitarli un giorno ad unirsi a loro nel benessere di tutti.
Questo aiuta anche le nuove generazioni a diventare dei cittadini responsabili e protagonisti del proprio futuro, togliendo dai loro pensieri primari i dispositivi elettronici, e sostituendoli con il bene verso il prossimo, perché aiutando chi ne ha bisogno ci rende allo stesso tempo persone brave e felici. Inoltre fare volontariato ci permette: di mettere alla prova le nostre competenze e i nostri talenti, e magari impararne altre; aiutarci a trovare nuovi amici, perché ovviamente chi partecipa al volontariato sarà una persona simpatica, generosa, divertente ecc…; ma ci da anche la possibilità di viaggiare scoprire il mondo andando in alcuni luoghi con costi contenuti perché nel viaggio contribuiremo a migliorare le condizioni di vita di alcuni popoli a noi molto lontani; Un altro punto fondamentale ma forse il più importante, ci permettere di diventare persone educate e altruiste dicendo grazie e facendoci capire quanto siamo fortunati rispetto ad altre persone.
Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato mi piacerebbe viaggiare in altri paesi per aiutarli e magari capire le loro tradizioni, stili di vita ecc. ,ma mi piacerebbe anche fondare un organizzazione di volontariato, così da aiutare i ragazzi ai primi approcci al volontariato e spiegarli a cosa serve, a chi serve e perché farlo.
Mi piacerebbe unirmi ad un mio familiare per svolgere la mia possibilità di volontariato, e magari per gestire e creare un’associazione di volontariato, in particolare a un mio cugino che ha la mia stessa età e miei stessi interessi su questa attività.
I miei progetti per questa Associazione potrebbero essere, aiutare i ragazzi delle nuove generazioni a capire a cosa serve il volontariato, proponendoli gite all’estero nei paesi che hanno bisogno di aiuto, nei paesi in cui le calamità naturali hanno provocato devastazioni, come terremoti inondazioni uragani ecc…, spronarli a ripulire i luoghi soggetti a discariche di rifiuti, come parchi laghi fiumi ecc…, ma anche portandoli nelle scuole così che spieghino il motivo per qui svolgono il loro compito e da cosa si sono fatti ispirare per iniziare un percorso così importante e motivarli spiegandoli che il volontariato ci rende persone migliore e ci aiuta anche nella vita.
In conclusione spero che ogni persona si unisca al volontariato ed usufruisca dell’unica volta nella vita che abbiamo per diventare persone migliori in così poco tempo e così facilmente, trovando amici e aiutando altre persone, viaggiando per il mondo e scoprendo tradizioni di tutti i tipi.

Percorsi di volontariato: Giorgio offrirebbe un alloggio alle persone bisognose

L’Organizzazione Di Volontariato che fonderebbe Giorgio I.D., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, avrebbe lo scopo di aiutare le persone in difficoltà e offrire loro un alloggio per la notte.

Lo scopo principale del volontariato è quello di aiutare le persone meno fortunate ma non solo, è molto importante che le nuove generazioni vengano a conoscenza di quanto è importante il volontariato quindi secondo me è d’obbligo che tutti vengano informati su che cos’è perché un mondo senza volontariato è un mondo senza futuro.
Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato mi piacerebbe fondare una O.d.V. ovvero una Organizzazioni di volontariato. Ho scelto questa campagna perché avendo svolto del volontariato all’interno di esse ho capito che ci sono tantissime persone che hanno bisogno di aiuto e che non possono essere lasciate a se stesse ed è per questo vorrei aiutare più persone che posso cercando anche di sensibilizzare più persone possibili a questo genere di aiuto.
Per questa campagna io vorrei coinvolgere sia la mia famiglia che tutti i miei amici, alcuni dei miei amici hanno già partecipato a del volontariato quindi capiscono l’importanza di esso, altri invece non sanno proprio che cosa sia ed è anche per questo che li vorrei coinvolgere per fargli capire l’importanza di esso sperando possano capire quando è importante aiutare le persone.
La finalità della mia campagna sarebbe quella di aiutare le persone senza una casa che hanno bisogno di un posto dove dormire la notte cercando di creare un posto tranquillo dove può entrare chiunque senza paura.
L’attività svolta sarebbe quella di offrire delle camere la notte alle persone più bisognose, queste camere sono monolocali con all’interno un letto (con cuscini, coperte) e un bagno, queste stanze sono un numero limitato quindi una volta finiti i posti letto bisognerà ripassare il giorno dopo, l’alloggio dura fino al mattino successivo e le stanze sono disponibili un tot di volte a persona per far si che tutti ne possano beneficiare senza problemi e per tener conto di tutte le persone che sono passate si terrà un registro aggiornato quotidianamente, una volta finito l’alloggio di tutte le persone le stanze verranno pulite rimettendo tutto in ordine.
Queste stanze saranno disponibili per tutti non ci sarà nessuna restrizione chi ha bisogno potrà venire.
Le attività verranno svolte principalmente da volontari associati.
Per promuovere l’attività farei delle manifestazioni con tutti i volontari che vorranno partecipare al fine di promuovere la mia attività facendola conoscere a tutte le persone che hanno bisogno di essa evitando che ci possa essere qualcuno che non venga a conoscenza di tale attività.
Questa sarebbe la mia idea per una organizzazioni di volontariato, mi piacerebbe molto se si realizzasse perché secondo me aiuterebbe tantissimo le persone che hanno bisogno di un letto caldo la notte. questo è il mio sogno rendere felice e aiutare le persone.

Percorsi di volontariato: Daniel fa l’animatore in un centro estivo

Daniele G., uno dei 500 ragazzi che hanno completato il Progetto Generatori, aiuta i genitori in difficoltà facendo l’animatore in un centro estivo insieme ai suoi amici.

Ogni anno, nel periodo dopo la fine di scuola, insieme a dei miei amici svolgiamo un attività di volontariato.
L’attività che svolgo da ormai tre anni è quella di essere un animatore per un centro estivo.
In questo centro estivo svolgiamo attività ricreative per bambini e offriamo un servizio che aiuta i genitori che sono in difficoltà poiché devono lavorare.
Per noi animatori però, non dura solo una settimana il centro estivo ma ben tre poiché nella settimana prima, dobbiamo organizzare tutti i diversi giorni, trovare e preparare il materiale per svolgere i diversi giochi, trovare e organizzare il materiale per svolgere quelle attività che consistono nel fare dei lavoretti, che i bambini potranno portarsi a casa alla fine del centro estivo.
La cosa più emozionante di questa prima settimana però, è l’organizzazione dello scenario e la creazione di esso ovvero, ogni anno c’è una storia diversa e noi animatori leggiamo questa storia e dividiamo la sala principale in più parti in cui costruiamo appunto gli scenari così che i bambini hanno uno spazio dove, mangiare all’ora di pranzo, uno spazio dove riunirsi con la propria squadra e fare amicizie.
Dopo questa settimana di preparazione si avvia la settimana di centro estivo, i giorni sono più o meno strutturati ugualmente, i bambini si riuniscono davanti alla porta d’entrata, intono alle otto, mettendosi in fila e aspettando l’apertura.
Aperte le porte i bambini uno ad uno depositano i propri zaini, e viene fatto una sorta di appello, in cui segniamo i bambini che sono presenti quel giorno.
Dopo l’entrata di tutti i bambini si procede alla lettura della storia del giorno, poi si spiega come si svolgerà la giornata, quali giochi e squadre si scontreranno, dopo queste informazioni si inizia con i primi giochi, dipende dal giorno può essere un grande gioco tutti contro tutti o più giochi una squadra contro l’altra.
Subito dopo i giochi della mattina si procede con la preparazione della sala principale con i tavoli per far pranzare i bambini e noi animatori, dopo pranzo due squadre vengono portate in delle stanza già preparate in cui creano i lavoretti, le altre due squadre invece vengono portate nella sala principale per svolgere un attività di recitazione, i bambini vengono coinvolti in questa attività in cui recitano parti della storia che viene letta loro la mattina.
Durante la settimana vengono presi i punti per ogni squadra per ogni gioco e attività che svolgono così che alle fine avremmo un vincitore del centro estivo.
Per noi animatori non finisce li poiché nella settimana successiva dobbiamo ovviamente sistemare tutto ciò che abbiamo usato.
Questa è la mia esperienza di volontariato che purtroppo quest’estate non ho potuto svolgere.